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1 = I = unus
3 = III = tres
4 = IV = quattuor
5 = V = quinque
6 = VI = sex
7 = VII = septem
8 = VIII = octo
9 = IX = novem
10 = X = decem
11 = XI = undecim
12 = XII = duodecim
13 = XIII = tredecim
14 = XIV = quattordecim
15 = XV = quindecim
16 = XVI = sedecim
17 = XVII = septendecim
18 = XVIII = duodeviginti
19 = XIX = undeviginti
20 = XX = viginti
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1 = I = unus
• 753 a. C. Anno mitico della fondazione di Roma. La data di fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile del 753 a.C. dallo storico latino Varrone.
• I° Re: Romolo (753-716 a.C.) - Il primo re fu
naturalmente Romolo. Tracciato il solco ed eliminato il fratello, il
problema più incombente era di trovare le donne per la sua compagine.
Senza donne non era possibile alcuna discendenza e nessun futuro
glorioso avrebbe segnato la sorte di Roma.
• «Tito Livio ( Ab Urbe condita I 9) racconta nella sua magistrale opera quell’evento che nella memoria collettiva è il “Ratto delle Sabine“: Romolo allestisce ad arte i ludi annuali dedicati a Nettuno equestre; li chiama Consualia. Ordina che venga data la notizia dello spettacolo alle popolazioni confinanti;
lo allestiscono con quanta magnificenza sapevano e potevano a quei
tempi per rendere importante e atteso l’avvenimento. Viene molta gente,
anche per la curiosità di vedere la nuova città; una moltitudine di Sabini
vi accorre con i figli e le consorti. Tutti, dopo aver visitato il
luogo, la vinta delle mura e la città fitta di abitazioni, ammirano in
quanto breve tempo sia cresciuta la potenza dei Romani. Quando arriva il
tempo dello spettacolo e gli animi e gli sguardi sono tutti intenti,
allora secondo l’accordo nasce un tumulto e i giovani romani al segnale convenuto corrono disordinatamente a rapire le fanciulle. Il “Ratto delle Sabine”
è sicuramente una delle imprese più antiche della storia di Roma.
Romolo, fondatore della Città eterna, volle stringere alleanze con le
popolazioni vicine e provare a compensare così la penuria di donne
a Roma. La città infatti, pur essendo cresciuta molto velocemente,
sarebbe stata destinata a morire con la stessa rapidità, qualora la sua
popolazione non si fosse rinnovata. Romolo si rivolse quindi ai Sabini per
avere manforte: la Sabina era una regione compresa tra l’alto Tevere,
il fiume Nera e l’Appennino marchigiano, in corrispondenza cioè
dell’odierna provincia di Rieti e della regione dell’alto Aterno in
provincia dell’Aquila. Essi però negarono ai Romani l’aiuto
richiesto; il primo re di Roma, quindi, decise quindi di organizzare un
grande spettacolo per attrarre gli abitanti della regione limitrofa e rapire con l’inganno le loro donne. Sempre secondo quanto riporta lo storico Tito Livio (Ab Urbe condita I
9) non venne usata alcuna violenza sulle donne sabine e Romolo concesse
alle giovani pieni diritti civili e di proprietà a Roma. I
Sabini richiesero però la liberazione delle fanciulle cadute
nelle mani nemiche, ma Romolo non solo rifiutò di restituirle, ma
richiese che i Sabini accettassero i legami di parentela con i Romani. La guerra che ne nacque venne interrotta dalle stesse donne coinvolte del contenzioso: furono esse a supplicare gli uomini di abbandonare le armi
e porre le basi per la pace. Attraverso la pace le due popolazioni si
fusero insieme, Romolo venne affiancato nel suo governo dal re sabino Tito Tazio e componente latina e sabina iniziarono a fluire insieme nel sistema romano.» (Fonte).
2 = II = duo3 = III = tres
4 = IV = quattuor
5 = V = quinque
6 = VI = sex
7 = VII = septem
8 = VIII = octo
9 = IX = novem
10 = X = decem
11 = XI = undecim
12 = XII = duodecim
13 = XIII = tredecim
14 = XIV = quattordecim
15 = XV = quindecim
16 = XVI = sedecim
17 = XVII = septendecim
18 = XVIII = duodeviginti
19 = XIX = undeviginti
20 = XX = viginti
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